Tutto sulla bourguignonne: il nuovo prodotto Genuino
Fondue chinoise, di cosa si tratta?
Tra le istruzioni per fare il boeuf bourguignon spiccano idee bizzarre ed altre più semplici e terra terra. Qualsiasi sia la scelta, il risultato - se si segue la bourguignonne ricetta alla lettera - è mozzafiato, spettacolare, da acquolina immediata. E non stiamo esagerando.
Immagina un tegame in centro tavola, unito a salse per bourguignonne invitanti e sfiziose, alcune semplici e riconoscibili altre invece dal colore e profumo curioso e bizzarro. Insomma, la fonduta di carne è un qualcosa di sublime che diventa invitante già dalla preparazione e dalla messa in tavola. Se il punto a favore principale è rappresentato dalla convivialità, la cottura infatti avviene direttamente in tavola, la scelta delle salse di contorno appagano la vista con un tripudio di colore. La fonduta di carne è dunque un piatto semplice e particolare allo stesso tempo. |
Quale carne usare per la ricetta del bourguignon?
Per rispondere al quesito serve fare una scelta drastica, definitiva, netta, o forse no. La tradizione vuole come protagonista assoluto il filetto di manzo, ma esistono diverse altre soluzioni alternative capaci di rapire il podio al protagonista assoluto.
Altri tagli di carne che si prestano all’occasione sono la noce e lo scamone, in linea generale serve preferire carni magre con poco grasso o al massimo, marezzate alla perfezione. Ed ecco che entra in gioco la razza bovina, che i più esperti possono scegliere con cura e portare in tavola un taglio insolito dal sapore unico.
Il petto di pollo ad esempio, rappresenta una valida alternativa dal boccone morbido e leggero al punto giusto. Vero è che parte dei plausi spettano alle bourguignon salse proposte in accompagno. Insomma, torniamo di nuovo all’elemento equilibrio che spiazza e sconvolge. Infine, la carne di maiale, in particolare il filetto, è saporita al punto giusto e propone una valida alternativa per gustare una bourguignon con uno sprint in più di sapore.
Manzo, pollo o maiale, certo è che la fonduta di carne perfetta può racchiudere più tagli di carne per gustare abbinamenti particolari e accontentare tutti i commensali. Ecco che il nostro kit bourguignon, appena lanciato nella nostra macelleria online, è il giusto compromesso tra gusto e tagli di carne differenti.
Da cosa è composto il set bourguignonne?
Incredibile ma vero, spesso pensiamo alla fonduta o quando vediamo questo aggeggio piuttosto bizzarro, ad una particolare preparazione con il formaggio o con altre golosità - come il cioccolato -, in pochi sanno che anche la carne accompagna a grandi passi la fonduta. In realtà in pochi lo sanno se non hanno bazzicato le zone del Piemonte, Francia e Svizzera dove il piatto, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione fredda va per la maggiore, di pari passo con il bollito e il brasato, of course! |
Il set per la fondue bourguignonne varia nella sua preparazione, ma mantiene intatti alcuni capisaldi. Innanzitutto il gesto: il piatto richiede che cubetti di “cibo” vengano immersi in altrettanto “cibo”. Nel caso della carne succede che tocchetti di gustoso e succulente manzo vengano immersi prima in un po’ di olio e poi in salse create per l’occasione.
Il set per fonduta di carne comprende quindi: una pentola, un fornellino funzionante ad alcol, gel o candela, e mini forchette. Null’altro, oltre agli ingredienti da consumare di lì a pochissimo.
Nomi tecnici per la fonduta di carne
Se l’essenziale è scegliere ingredienti di qualità, altrettanto utile è conoscere il nome tecnico degli attrezzi che compongono l’esperienza, così da snocciolare, tra un boccone e l’altro, termini altisonanti capaci di stupire - ancora di più - gli altri commensali.
La caquelon
La pentola per fonduta si chiama caquelon e, oltre al particolare nome, possiede caratteristiche uniche per sopportare una lunga esposizione alla fiamma e offrire un piatto prelibato senza pericolosi effetti indesiderati. Il fondo spesso evita che il cibo bruci, mentre per il materiale in commercio esistono versioni in ceramica, rame, metallo, ghisa o acciaio.
Il réchaud
Fuoco, fuochino o fuocherello? Il nome del fornelletto è Réchaud. Lo strumento permette di mantenere inalterata la temperatura in tutta la base della pentola senza creare zone buie e d’ombra. Ovviamente serve posizionarlo nella maniera corretta e perfettamente centrale alla caquelon.
Forchette bislunghe
Un’altra particolarità degli strumenti sono le forchette per fonduta, o per meglio dire, la lunghezza del manico che sembra deformata rispetto alle forche. In realtà il manico permette di posizionare e ripescare la carne nella caquelon senza rischiare l’ustione. Per lo stesso motivo i denti sono un po’ uncinati, nessun errore di fabbricazione, ma studi approfonditi. |
Come si usa il set bourguignonne?
Ora che i nomi tecnici sono stati svelati, che l’allure romantico è stato descritto serve scendere nel profondo e spiegare come funziona, in pratica. Esistono diverse tipologie di set: candela, alcol o gel infiammabile, serve scegliere quello che meglio si presta alla propria idea, senza lasciarsi intimidire dal porre in centro tavola un oggetto infuocato.
Bourguignon con candela
Le candele hanno il loro perché e creano un’atmosfera intima e romantica, il loro compito è quello di mantenere inalterata e costante la temperatura della caquelon, ecco perché spesso si utilizza il fornelletto ad alcool per poi sostituire l’aggeggio troppo tecnologico con una più datata candela accesa.
Gel per Bourguignon
Tuttavia è la versione con gel infiammabile ad essere la più apprezzata per la fonduta di carne poiché garantisce un maggior controllo senza venir meno alla sensazione di romanticismo più o meno estesa.
Quale olio per bourguignonne?
Gli amanti del piatto e tutti gli appassionati hanno eletto il proprio olio per bourguignonne perfetto e insostituibile. Per chi si avvicina per la prima volta, la voglia di sperimentare rappresenta un passaggio obbligato, del resto la bourguignonne si presta - e non poco - a diverse varianti: olio di semi di arachide, girasole, di canola, di semi vari, di semi d'uva e EVO.
In linea generale la regola non scritta che vige nella preparazione del piatto è scegliere un olio leggero con un sapore vicino al neutro così da completare senza sovrastare il gusto dell’ingrediente principale. Attenzione dunque all’elemento equilibrio che ancora una volta, unito alla fantasia diventa il perfetto plus per un piatto prelibato, stravagante e davvero molto sfizioso!