Cowboy italiani e sogno americano
Chi è il buttero?
Il cowboy americano dei film western che in sella al suo cavallo, noncurante del sole impervio, si muove nel suo territorio per radunare i capi del bestiame che pascolano beati qua e là. Oltre alla visione romanzata della figura professionale, il buttero è un rispettabile tradizionalista che vuole continuare usanze antiche e affascinanti. L’abbigliamento inconfondibile permette di riconoscerli e poterli così osservare durante il lavoro di raccolta. La mansione cela un certo fascino poiché riporta alla memoria i metodi antichi e al tempo stesso offre la possibilità di “toccare con mano” il significato di rispettare il benessere dell’animale che, nel pascolo libero, trova la propria natura e sviluppa una muscolatura ben definita.
La storia dei butteri: i cowboy italiani
Se la figura professionale è risolta, ora serve fare un salto indietro nel tempo per scoprire una curiosità da custodire gelosamente e snocciolare alla prima grigliata di carne italiana 100% condivisa con amici. Poco importa se in tavola ci sarà una Fiorentina o le classiche ribs, ciò che conta è stupire gli ospiti in ogni forma e momento.
La tradizione dei butteri italiani è molto più antica del noto cowboy americano. La figura presente ancora oggi tra le campagne della maremma vuole essere più un richiamo alla vecchia tradizione al posto di svolgere a pieno titolo la mansione per il quale è nato. Del resto fare il buttero significa stare a cavallo per tante ore al giorno, e si traduce in un'enorme fatica che si unisce alla necessità di raccogliere il bestiame e affinare la maestria nel domare il cavallo che resta in costante movimento. |
La leggenda di Bufalo Bill
Verso la fine dell’800, il più famoso cowboy americano porta in Italia il suo spettacolare e piuttosto impegnativo show: Wild West Show che racconta sotto forma di storia il mito della frontiera americana, quel mondo fantastico tradotto in scenette e rievocazioni. Raggiunta la zona intorno a Latina e vista la presenza dei butteri, gli uomini di Buffalo Bill furono sfidati dal Duca di Sermoneta. La sfida si strutturava in 3 direzioni: prendere al lazzo, sellare e montare uno dei cavalli più irruenti. Del resto l’americano si vantava di essere il cowboy migliore del mondo e si riempiva d’orgoglio. La prima sfida fu un successo, la voce si diffuse e anche Augusto Imperiali scelse di sfidare Buffalo Bill e la sua squadra. A sto giro però fu l’italiano con i suoi nove butteri a domare l’implacabile puledro, raccogliendo così plausi e riconoscimenti civici.
Dove trovare un cowboy italiano?
Oggi i ranch in Italia si racchiudono in un territorio ben definito che spazia dalla Toscana al Lazio, i butteri maremmani si riconoscono dal particolare abbigliamento: cosciali, pantaloni in fustagno, giacca in velluto e cappello nero. Il pastràno è l’ampio mantello che utilizzano solo in caso di condizioni avverse, e il cowboy italiano si riconosce dalla mazzarella: il bastone utilizzato per smuovere buoi e talvolta i cavalli. |
Un tempo erano molto più numerosi rispetto ad oggi poiché tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento era usanza allevare il bestiame all’aperto. Oggi esistono associazioni di butteri che scelgono di ricreare esibizioni per mostrare al pubblico la vita di un tempo e far tornare la voglia di riscoprire l’importanza della natura e il rispetto dell’ambiente che ci circonda.
Le mucche al pascolo e l’allevamento
Scovare tradizioni locali che ci permettono di trovare un collegamento con un piatto gustoso e prelibato come la grigliata di carne è un perfetto compromesso per apprezzare sempre di più la bontà della portata e scegliere allevamenti che esaltano il sentore tradizionali. La tradizione, del resto, è un elemento fondamentale che ci permette di mantenere intatto un legame con le nostre origini e poter tramandare metodi particolari che spaziano dalla preparazione della carne alla voglia di unire ingredienti per creare ricette nuove.
Carne online Genuina propone tagli di carne 100% italiana che spaziano da soluzioni tradizionali ad altre più curiose ed azzardate. La possibilità di scegliere cosa portare in tavola diventa dunque, il punto di partenza perfetto per creare un’unione tra tradizione e novità, un po’ come reinventarsi butteri.