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Colostratura e benessere dei vitelli: le buone pratiche che fanno la differenza (e che noi rispettiamo ogni giorno)

Colostratura e benessere dei vitelli: le buone pratiche che fanno la differenza (e che noi rispettiamo ogni giorno)

Premessa: perché parlare di colostratura?

Nel mondo dell’allevamento responsabile, ogni dettaglio conta. E quando si parla di benessere animale, uno dei momenti più delicati e decisivi è la nascita del vitello. In quel momento si gioca una partita cruciale: quella della colostratura, ovvero l’assunzione del primo latte prodotto dalla madre, il colostro.

In Carne Genuina crediamo che il rispetto dell’animale inizia fin dal primo respiro. Per questo selezioniamo solo allevamenti che adottano protocolli stringenti e best practices basate sulla scienza. Ma non lo diciamo solo noi: anche il Ministero della Salute, attraverso il Dipartimento One Health, ha di recente alzato il livello di attenzione con due documenti fondamentali:

  • Nota prot. 8590 del 25 marzo 2025: “Controlli ufficiali per la tutela e il benessere dei vitelli nel primo mese di vita”.
  • Nota prot. 14259 del 14 maggio 2025: “Indicazioni operative per prelievo ematico e gestione del campione”.

Queste note ministeriali, insieme alle Linee Guida nazionali per la colostratura 2025 redatte dal CReNBA (Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale), offrono un quadro normativo chiaro: la colostratura non è solo una buona pratica. È un obbligo morale e, in certi casi, un requisito da verificare con controlli ufficiali.

Cosa dice la legge: il colostro è un diritto del vitello

L’obbligo di somministrare colostro entro 6 ore dalla nascita è previsto dal D.lgs. 126/2011, all. I, punto 15:

"Ogni vitello deve ricevere colostro bovino quanto prima possibile dopo la nascita e comunque entro le prime sei ore di vita."

Questo perché il sistema immunitario del vitello alla nascita è immaturo, e l’unico modo per ricevere protezione è assorbire anticorpi (IgG) dal colostro. La finestra temporale è strettissima: già dopo 6 ore la capacità di assorbimento si riduce drasticamente, ed entro 24 ore scompare.

Le 3 regole d’oro: qualità, quantità, tempestività

Il successo della colostratura si basa su tre fattori chiave:

1. Qualità del colostro

Non tutto il colostro è uguale. La concentrazione di immunoglobuline può variare per razza, età della vacca, stagione e condizioni igieniche. Serve quindi misurare la qualità prima della somministrazione, ad esempio con un rifrattometro (scala Brix):

Scala Brix (%) Qualità
Azione consigliata
< 18 Bassa Da evitare
22–24 Buona Utilizzare
≥ 25 Eccellente Ideale per la banca del colostro

In estate oltre il 50% dei colostri analizzati è risultato sotto i valori ottimali.

2. Quantità corretta di colostro

Il vitello dovrebbe assumere almeno 10% del suo peso corporeo entro 6 ore (es. 4 litri per un vitello da 40 kg). Se il colostro è più diluito, bisogna aumentare il volume:

  • Colostro con 70 g/L IgG → 3,2 L sufficienti
  • Colostro con 35 g/L IgG → servono 6 L

L’obiettivo minimo è fornire almeno 220 g di IgG per garantire una protezione base (soglia ≥10 g/L nel siero). Per un’immunità ottimale (≥25 g/L), servono ≥300 g di IgG.

3. Tempestività assoluta

Somministrare entro 2–3 ore dalla nascita è ideale. Oltre le 6 ore si perde fino al 70% della capacità di assorbimento. Inoltre, la somministrazione a temperatura corporea (38–39 °C) facilita l'assorbimento e il comfort del vitello.

Le nuove regole: controlli ufficiali e prelievi ematici

Le recenti note ministeriali impongono controlli nei primi 10 giorni di vita tramite:

  • Prelievo ematico da massimo 5 vitelli (preferibilmente maschi, incroci da carne e <5 giorni)
  • Analisi dei livelli di: IgG (Immunoglobuline G) e GGT (Gamma Glutamil Transferasi)

Interpretazione dei risultati:

  IgG (g/L) GGT (UI/L) Interpretazione
<10 <75–200  Insufficiente
10–17.9 >75–200 Sufficiente
≥25 >200 Ottimale

 

Un massimo del 10% di vitelli può avere valori insufficienti.

Banca del colostro: una risorsa strategica

In assenza di colostro materno di qualità, l'allevatore responsabile deve disporre di:

  • Colostro congelato (fino a 12 mesi)
  • Sacchetti a zip per congelamento rapido e uniforme
  • Etichettatura e tracciabilità del lotto

Il colostro va scongelato a bagnomaria (<49 °C) e somministrato con attrezzature pulite e disinfettate. L’uso della sonda esofagea va limitato a casi di emergenza, sempre da parte di personale formato.

La posizione di Carne Genuina

Nel nostro modello, il benessere animale è un pilastro identitario. Per questo:

  • Collaboriamo solo con allevatori che documentano la colostratura.
  • Incentiviamo la creazione di banche del colostro aziendali.
  • Promuoviamo la formazione del personale sulla gestione dei vitelli.
  • Verifichiamo i protocolli attraverso un confronto diretto con i veterinari aziendali.
  • Adottiamo standard oggettivi e indicatori (KPI) per la trasparenza della filiera.

Tutto ciò rientra nella nostra visione ESG: non solo carne buona, ma carne etica, trasparente e sostenibile.

Carne Genuina: il rispetto dell’animale

Chi sceglie Carne Genuina non sceglie solo un prodotto di qualità. Sceglie un sistema, una visione e una cura che inizia dalla prima ora di vita dell’animale. Le best practices sulla colostratura non sono un dettaglio tecnico: sono la base scientifica su cui si costruisce la fiducia tra produttore e consumatore.

Fonti:

  • Ministero della Salute – Note prot. 8590 (25/03/2025) e 14259 (14/05/2025)
  • Linee Guida Nazionali per la Colostratura, CReNBA, 2025
  • D.lgs. 126/2011, attuazione Direttiva 2008/119/CE
  • Berteselli et al., 2024; Godden et al., 2019; Lombard et al., 2020