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La transumanza: un viaggio lungo i "tratturi" per salvare la Calabria

La transumanza: un viaggio lungo i "tratturi" per salvare la Calabria

Dalle pianure alla Sila: un viaggio lungo i "tratturi" per preservare il territorio

In un'epoca in cui si discute molto di allevamento, spesso con toni accesi, è fondamentale riscoprire il legame ancestrale che unisce l'uomo, la natura e il cibo. L'allevamento, infatti, non è solo una fonte di nutrimento, ma un'attività cruciale per la tutela del paesaggio e la salvaguardia della biodiversità.

Nelle aree interne e rurali della Calabria, in particolare, gli allevatori si trasformano in veri e propri "custodi" del territorio, proteggendo ecosistemi unici e tradizioni secolari.

Con il loro lavoro quotidiano, gli allevatori calabresi non solo garantiscono la produzione di carni di alta qualità, ma preservano anche un equilibrio naturale che altrimenti rischierebbe di andare perduto. Ogni giorno, questi "custodi" affrontano sfide complesse, come la gestione delle risorse naturali e la convivenza con la fauna selvatica, mantenendo viva una cultura che si tramanda di generazione in generazione.

Attraverso pratiche sostenibili e rispettose dell'ambiente, come la transumanza e l'allevamento allo stato brado, contribuiscono a mantenere i paesaggi aperti e a prevenire fenomeni di degrado ambientale, come l'abbandono delle terre e il conseguente rischio di incendi. La loro dedizione non si limita alla produzione alimentare, ma si estende alla tutela del patrimonio culturale e naturale, garantendo che le tradizioni locali continuino a prosperare.

In un mondo sempre più urbanizzato e dominato da logiche di produzione intensiva, il lavoro degli allevatori calabresi rappresenta un baluardo di resistenza e un esempio di come l'economia rurale possa armonizzarsi con la conservazione della natura.

Il loro impegno quotidiano è una testimonianza di quanto sia importante riconoscere e valorizzare queste attività, non solo per il loro impatto economico, ma anche per il ruolo fondamentale che svolgono nella conservazione del nostro patrimonio comune.

L'antica arte della transumanza

La transumanza è un'antica migrazione stagionale del bestiame, che in Calabria si svolge tra la piana e i pascoli montani della Sila. Questo viaggio, che segue i sentieri storici chiamati tratturi, è molto più di un semplice spostamento: è un rito che richiede una profonda conoscenza dell'ambiente e degli animali. Intorno alla transumanza è nato un vero e proprio ecosistema sociale e culturale, fatto di feste, gastronomia e artigianato che rafforza l'identità e i legami comunitari.

Un tempo scandito dal ritmo della natura, la transumanza rappresenta un momento di connessione tra l'uomo e la terra. Durante questo viaggio, gli attori principali non sono solo gli allevatori e gli animali, ma anche le comunità che incontrano lungo il percorso. Ogni tappa diventa un'occasione di scambio culturale e di festa, dove si celebrano tradizioni culinarie tipiche come il formaggio podolico e il pane fatto in casa.

Lungo i tratturi, si riscoprono antichi mestieri e saperi artigianali, come la lavorazione della lana e la produzione di cesti intrecciati, che vengono tramandati di generazione in generazione. Questi momenti di condivisione non solo arricchiscono la vita delle comunità locali, ma contribuiscono anche a preservare un patrimonio culturale inestimabile.

La transumanza è un simbolo di sostenibilità che unisce passato e futuro, dove la gestione responsabile delle risorse naturali si sposa con un modello di vita che rispetta i cicli della natura. In un mondo che spesso corre troppo veloce, questo antico rito ci ricorda l'importanza di rallentare e di vivere in armonia con l'ambiente che ci circonda.

L’arte della transumanza: ora UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale

Ricordiamo che, dal 2019, la transumanza è stata inserita dall’UNESCO nella “Lista del Patrimonio Culturale Immateriale”.

Ma cosa significa realmente? È descritta come: “un’antica pratica della pastorizia che implica la migrazione stagionale del bestiame; viene definita orizzontale quando si svolge tra regioni pianeggianti vicine, oppure verticale, tipica delle aree montane”.

In Italia, questa pratica è comune soprattutto tra Molise, Abruzzo, Puglia, Lazio, Campania e nel Nord tra Italia e Austria, nell’Alto Adige, in Lombardia, Valle d’Aosta, Sardegna e Veneto.

Ogni anno, in primavera e in autunno, i pastori organizzano il trasferimento di migliaia di animali lungo i tradizionali sentieri chiamati “tratturi“. Si muovono a piedi o a cavallo, accompagnati dai loro cani e, talvolta, dalle loro famiglie. Per praticare la transumanza, è fondamentale avere una profonda conoscenza dell’ambiente, delle risorse naturali e dei propri animali.

Inoltre, attorno alla transumanza si è sviluppato nel tempo un intero sistema socioeconomico: dalla gastronomia all’artigianato locale, fino alle festività, tutte attività che contribuiscono a rafforzare l’identità culturale e i legami tra famiglie, comunità e territori.

La scelta del cuore: una tradizione che continua

Le popolazioni che risiedono lungo i sentieri della transumanza hanno un ruolo cruciale nella sua divulgazione, ad esempio festeggiando il passaggio delle mandrie con l'allestimento di festival ed eventi. Un esempio recente è la manifestazione “Transumando”, organizzata dal GAL Sila, in occasione del transito degli animali.

Le sfide quotidiane e il viaggio verso la Sila

Gestire un allevamento allo stato brado come quelli che possiamo trovare in Calabria non è semplice. Tra le difficoltà maggiori, ci sono i grandi predatori e la scarsità di pascolo durante la stagione calda. È proprio la mancanza di erba che, a giugno, innesca la transumanza verso la Sila, un viaggio di circa 120 km che dura due giorni e mezzo.

“Passiamo dal livello del mare a 1800 metri, da 35°C a 20°C,” ci spiega un allevatore calabro. Questo cambiamento porta un incredibile sollievo agli animali. Mentre un tempo il viaggio avveniva a dorso di mulo, oggi si usano anche mezzi moderni, ma lo spirito rimane invariato. La sera, attorno al fuoco, si scambiano racconti sugli aneddoti della giornata, sulla “regina” della mandria che guida il gruppo, e si rievocano le storie di una vita trascorsa a fianco degli animali.

Prospettive future: tra speranze e difficoltà nella transumanza

Nonostante le perplessità sul futuro e la scarsa attrattiva che l'allevamento ha per i giovani, alcuni allevatori che portano avanti queste tradizioni non si arrendono; dimostrando un impegno costante per un'agricoltura e una zootecnia rispettose, nonostante le sfide.

Continuano a innovare e a cercare soluzioni che possano garantire la sostenibilità delle loro attività, integrando tecnologie moderne con le pratiche tradizionali. Questi giovani allevatori vedono nella transumanza e nella gestione sostenibile del territorio non solo un'opportunità economica, ma anche un modo per preservare la cultura e l'identità della loro terra.

Nonostante le difficoltà, il loro entusiasmo e la loro dedizione sono un esempio di come la passione per la propria terra possa trasformarsi in un motore di cambiamento positivo. Attraverso la promozione di prodotti locali di alta qualità e l'organizzazione di eventi che valorizzano le tradizioni, questi giovani imprenditori stanno contribuendo a creare un nuovo modello di sviluppo rurale che guarda al futuro con speranza.

La loro capacità di adattarsi e di affrontare le sfide con creatività è un segnale incoraggiante per il futuro dell'agricoltura in Calabria e in altre regioni simili. Con il loro esempio, dimostrano che è possibile coniugare tradizione e innovazione, proteggendo al contempo l'ambiente e promuovendo un'economia locale robusta e sostenibile.