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Tutti i segreti del cotechino: dagli ingredienti alla cottura

Tutti i segreti del cotechino: dagli ingredienti alla cottura

Tutto sul Cotechino: tradizione e regole per la cottura perfetta

Quando le temperature scendono e il calendario segna l'avvicinarsi della fine dell'anno, sulle tavole italiane fa la sua comparsa un protagonista indiscusso della tradizione gastronomica: il Cotechino. Non è solo un salume; è un simbolo di festa, un augurio di prosperità e un vero e proprio inno alla cucina che sa trasformare tagli rustici in capolavori di sapore.

Se l'abbinamento classico con le lenticchie è universalmente riconosciuto come un rito di buon auspicio per l'anno nuovo, sono molti i segreti che si nascondono dietro la preparazione e la storia di questo insaccato. Dal taglio esatto della carne alla sottile ma fondamentale differenza con il cugino Zampone, esploriamo tutto ciò che c'è da sapere sul Cotechino, per onorare al meglio questa tradizione.

Che cos'è il cotechino?

Il Cotechino è un salume cotto tipico della tradizione culinaria italiana, originario principalmente dell'Emilia-Romagna, in particolare della zona di Modena. Si presenta come un insaccato cilindrico di grandi dimensioni, avvolto in un budello naturale o artificiale. La sua preparazione è finalizzata a esaltare il sapore e la consistenza della carne di maiale attraverso la cottura.

La caratteristica distintiva del Cotechino è la sua consistenza: la presenza di cotenna (da cui prende il nome) e tessuto connettivo fa sì che, durante la prolungata cottura, questi elementi si sciolgano, rilasciando la gelatina naturale che rende il salume morbido, succulento e avvolgente. È un prodotto che incarna la filosofia della cucina contadina di "non buttare via nulla", trasformando le parti meno nobili in un piatto sontuoso.

Cosa c'è dentro il cotechino?

La composizione del Cotechino è il segreto della sua unicità e del suo sapore intenso. L'impasto è una miscela sapientemente bilanciata di carni e grassi, arricchita da aromi e spezie.

In generale, l'impasto è composto da:

  • Carne Magra: Spalla, guanciale o altri tagli magri di maiale.
  • Grasso di Maiale: Parte fondamentale per garantire la morbidezza e il sapore.
  • Cotenna: È l'elemento essenziale che dà il nome al salume e che, sciogliendosi, fornisce la consistenza gelatinosa tipica. La cotenna viene cotta e macinata finemente.

L'impasto viene poi condito e aromatizzato. Le spezie variano a seconda della tradizione locale, ma solitamente includono sale, pepe nero e chiodi di garofano, a volte noce moscata. Questa miscela viene insaccata e, nel caso del Cotechino pre-cotto, subisce un trattamento termico per garantirne la conservazione e ridurre i tempi di preparazione casalinga.


Quale parte del maiale è il cotechino?

Il Cotechino non è legato a una singola parte del maiale, ma è il risultato di un sapiente assemblaggio di tagli diversi. Storicamente, veniva utilizzato l'impasto ottenuto dalla carne della testa, dal collo e dalle rifilature della lavorazione del suino, con l'aggiunta abbondante della cotenna (o cotica) del maiale, precedentemente sbollentata e triturata.

Il Cotechino è un insaccato "misto", dove la parte più importante è il tessuto connettivo e la cotenna, essenziali per la sua tipica consistenza che si scioglie in bocca dopo la cottura.

Che differenza c’è tra cotechino e zampone?

Cotechino e Zampone sono due eccellenze gastronomiche strettamente imparentate, originarie entrambi dell'Emilia-Romagna, e condividono un impasto di carne molto simile, composto da carne magra, grasso e, soprattutto, cotenna macinata. La differenza fondamentale risiede nell'involucro e, di conseguenza, nella forma finale del salume.

Il Cotechino viene insaccato in un budello naturale o artificiale, assumendo una forma cilindrica, simile a un grosso salame cotto.

Lo Zampone, al contrario, utilizza come involucro la pelle della zampa anteriore del maiale, che viene privata dell'osso e poi riempita con lo stesso impasto. Lo Zampone mantiene quindi la sua forma caratteristica, terminando con lo zoccolo intatto. Questa distinzione rende lo Zampone leggermente più scenografico e rustico sulla tavola, ma entrambi sono accomunati dalla lunga cottura e dalla tradizione di essere serviti con le lenticchie come augurio di prosperità.

Come si cuoce il cotechino fresco?

La cottura è il passaggio più delicato e cruciale per il Cotechino fresco (diverso da quello pre-cotto, che ha tempi molto ridotti). La cottura deve essere lenta, delicata e prolungata per permettere alla cotenna e al collagene di trasformarsi in gelatina, senza far scoppiare il budello.

  • Ammollo e Foratura: Il Cotechino fresco (non pre-cotto) va lasciato a bagno in acqua fredda per circa un'ora. Prima di cuocerlo, è fondamentale forare abbondantemente il budello con uno stecchino o una forchetta, per permettere al grasso in eccesso di fuoriuscire e per evitare che il budello scoppi durante l'ebollizione.
  • Cottura Lenta: Il Cotechino va avvolto in un canovaccio pulito e immerso in abbondante acqua fredda, che verrà portata lentamente a ebollizione.
  • Tempo: La cottura deve avvenire a fuoco lento (a leggerissimo sobbollire) per un tempo molto lungo, generalmente dalle 2 alle 4 ore, a seconda del peso e della freschezza del prodotto.
  • Servizio: Una volta cotto, il Cotechino va scolato, liberato dal canovaccio e tagliato a fette spesse. Va servito immediatamente per gustare la sua succosità.

Chi ha il colesterolo alto può mangiare il cotechino?

Il Cotechino è un salume che, per sua natura, è ricco di grassi e colesterolo, data la sua composizione che include carne grassa e cotenna. Le persone con colesterolo alto o che seguono diete ipocaloriche dovrebbero consumare il Cotechino con moderazione e attenzione.

È sempre consigliabile consultare il proprio medico o nutrizionista per valutare l'inclusione di alimenti ricchi in grassi all'interno di un piano alimentare personalizzato.

Perchè si mangia il cotechino a Capodanno?

Il rito di mangiare il Cotechino (o lo Zampone) e le lenticchie è un'usanza che affonda le radici in un duplice simbolismo, storico e scaramantico, legato al passaggio all'anno nuovo.

  • Le Lenticchie (Simbolo di Ricchezza): Le lenticchie, per la loro forma piccola e tondeggiante, che ricorda le monete, sono considerate fin dall'antichità un augurio di prosperità e abbondanza economica per l'anno a venire. Il detto è: più lenticchie mangi, più soldi avrai.
  • Il Maiale (Simbolo di Prosperità): Il maiale, come animale, è stato storicamente un simbolo di opulenza e abbondanza, poiché è un animale che "ingrassa" e fornisce cibo per tutto l'inverno. Mangiare il Cotechino, quindi, simboleggia l'auspicio di sazietà e benessere materiale.

L'usanza è nata principalmente per il Cenone di San Silvestro (31 dicembre) ma si è estesa a tutto il periodo delle feste. Il Cotechino, con il suo sapore robusto e la sua consistenza ricca, è l'alimento perfetto per celebrare l'arrivo di un anno che si spera sia generoso e prospero.