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Lingua di vitello

Cucinare la lingua

La cucina italiana è da sempre un fiore all’occhiello del Bel Paese che, grazie ad una varietà di ricette tipiche e locali, riesce a portare in tavola piatti alternativi e provenienti dalla realtà contadina. La lingua di vitello è un esempio evidente di gusto e semplicità.


La lingua? Grazie, anche no.


E se invece fosse un sì? La lingua è una parte del quinto quarto, ossia le frattaglie dell’animale che sono tornate in auge grazie alle sapienti menti di rinomati chef che, scegliendo di rinnovarsi, hanno preso spunto dal ricettario trovato nella dispensa della nonna.

Cuore, polmoni, fegato e lingua rappresentano gli ingredienti simbolici della cultura contadina che, figlia della semplicità più per necessità che per virtù, scelse di adoperarsi portando in tavola - anche - queste parti dell'animale per poi scoprire un sapore sorprendente e unico.

Nonostante la facilità di preparazione, la lingua necessita di alcune accortezze che aiutano a preservare il sapore e mantenere intatto il taglio di carne.

Avvicinarsi a questo piatto significa scegliere ingredienti di prima qualità e per poter facilitare ancor più il compito è preferibile utilizzare la lingua di vitello rispetto a quella di manzo, poiché si presenta più morbida e lavorabile.


Come si prepara la lingua di vitello?


Fondamentale, principale e necessario, il passaggio della pulizia necessita della massima attenzione e accuratezza: su di un tagliere sistemate la lingua di vitello e, aiutandovi con un coltello ben affilato, eliminate le ghiandole e il grasso.

Successivamente posizionate la lingua in un colapasta e sciacquate in abbondante acqua corrente, trasferitela in una ciotola e lasciate in ammollo per almeno un paio d’ore avendo cura di cambiare spesso l’acqua all’intorbidire.

A questo punto, la lingua è pronta!

Fantasia, voglia di stare ai fornelli e acquolina in bocca, sono gli ingredienti segreti che, grazie alle nostre idee si possono mettere in campo e portare così in tavola una pietanza prelibata e alternativa, capace di stupire i commensali.

Al termine di ogni cottura sarà necessario spelare e togliere le parti in eccesso.


Come si cucina la lingua di vitello?


Farcita, bollita, affettata, arrosto: le versatilità della lingua di vitello è davvero sorprendente!

Un panino al volo, una cena importante, un pranzo leggero, l’ingrediente si presta a molteplici preparazione che spaziano da cotture impegnative a soluzioni più pratiche, ecco le nostre proposte.

La lingua salmistrata

Originario del veneto questo piatto si presta sia alla cottura in forno a modo di arrosto, sia alla preparazione in agrodolce per un tocco più originale.

La portata è ottima se servita come piatto unico, che grazie al contorno riesce a soddisfare le papille gustative senza infastidire in termini di quantità.

Preparare entrambe le versioni potrebbe essere stimolante sotto il punto di vista visivo e perfetto per ottimizzare i tempi di un piatto impegnativo.

La lingua di vitello fritto

La soluzione per incuriosire i più piccoli è la lingua di vitello fritta: trasformata in bocconcini impanati e passati nell’olio bollente riesce a riempire il pancino dei bambini che solitamente dicono “no, io questo non lo voglio!”.

Adoperarsi in termini fantasiosi è il segreto che gli chef hanno apportato per rendere la propria cucina unica, prendere spunto e permettere a tutti i commensali di assaporare un piatto tipico - ma rivisitato - è un’astuzia utile a tutti!

La lingua di vitello veloce

La soluzione per ottenere un ottimo risultato e ridurre drasticamente i tempi è la pentola a pressione.

Così facendo potrete ottenere in tempi brevissimi la lingua di vitello pronta da affettare e utilizzare, ad esempio, come farcitura principale per i panini.

Il necessario è una pentola a pressione, la lingua di vitello, cipolle, carote, sedano, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe. Riempite d’acqua la pentola, immergete gli ingredienti, puntate il timer ad 1 ora e 30 minuti e...aspettate il sibilo.

Successivamente, utilizzando un tagliere ed un coltello ben affilato, affettate la carne e farcite i vostri panini.

Lingua di vitello? Mostarda e bollito

I nostalgici legano la lingua di vitello alla mostarda e al bollito, per ricreare l’atmosfera e riportare in auge momenti di gloria è necessario fornirsi di ingredienti di ottima qualità, solo così, si potranno ricordare i sapori di una volta!

La lingua di vitello dovrà essere cotta per almeno un’ora in brodo vegetale, se preferite potete aggiungere anche altri tagli di carne che sposano alla perfezione l’idea dei pranzi di una volta.

Affiancate alla portata della mostarda o della maionese rigorosamente fatta in casa, se tradizione deve essere, che tradizione sia!

La lingua di vitello? Magari domani!

Utilizzando qualche fetta di pancetta, ricoprite la lingua salmistrata bollita avanzata.

Aggiungete foglie di erba salvia, un filo d’olio extra vergine d’oliva, un paio di cucchiai di brodo vegetale, legate con dello spago da cucina e infornate.

Lasciate cuocere per 20 minuti, sfornate, affettate e...portate in tavola!

L’arrosto di lingua di vitello è pronto per essere assaporato.

La soluzione perfetta per recuperare un avanzo e ritrovare un piatto sfizioso, completo e saporito!

La lingua di vitello alla genovese

Lo sfrigolio delle cipolle, il profumo intenso e consistente...ecco la sintesi perfetta della lingua di vitello alla genovese, piatto tipico della regione ligure, si presta ad allietare le tiepide serate autunnali quando tutta la famiglia è riunita.

Ingredienti: 5 cipolle bianche, chiodi di garofano, peperoncino piccante, olio extra vergine d’oliva e sale.

Per la cottura serve adoperarsi con più pentole. Una dai bordi bassi in cui far rosolare le cipolle tagliate sottili, i chiodi di garofano e infine il peperoncino, mentre in quella dai bordi alti lasciare stufare le cipolle precedentemente dorate e la lingua già pulita e pronta alla cottura.

Lasciate sul fuoco fino a cottura completata e, laddove necessario, aggiungete qualche mestolo di brodo vegetale per ultimare il tutto. Impiattate avendo cura di contornare, come se fosse un quadro invitante, la lingua tagliata a fettine al composto di cipolle.

Il tocco il più è dato dall’aggiunta di crostini di pane che regalano un tocco croccante ad un piatto della tradizione genovese.


La lingua di vitello? Tradizione my dear!


La tradizione italiana e in particolare quella ligure rappresenta per la lingua di vitello il più comodo degli ambienti.

Scegliere di portare in tavola questo piatto è facile se sai come fare e raggiunge il massimo del sapore se gli ingredienti scelti sono di prima qualità.

La preferenza nel preparare pietanze simboliche e legate al come si faceva una volta nasce anche dall’esigenza di riscoprire sapori autentici.

Bovì ha scelto di fare del rispetto dell’animale e dell’alimentazione dello stesso a ciclo chiuso la propria mission aziendale, solo così infatti, si possono ritrovare le origini e insegnare l'educazione alimentare che inizia con la consapevolezza nella scelta degli ingredienti.